La depressione oltre al dolore di vivere, ci infligge il dolore dell'impossibilità di tradurre in parole la nostra sofferenza.
Questo dolore intraducibile, non trovando nessuno in grado di accoglierlo, si insedia dentro di noi.
Così il nostro lamento lascia il posto al silenzio, alla rassegnazione. E allora smettiamo di parlare, di sorridere, di esistere. Ci limitiamo a sopravvivere, trascinando con fatica il peso della nostra vita.
Quella rassegnazione, quella mancanza di parole e quel sorriso cancellato offrono una testimonianza evidente ed attendibile della nostra sofferenza. La rendono visibile. Perché la depressione è un dolore invisibile che cerca la visibilità.
La depressione insorge in seguito ad un evento che riteniamo immodificabile o sul quale percepiamo di non avere alcun potere. Quindi ci rimette in contatto con la nostra impotenza. Getta via quella copertura ovattata sulla nostra vita, fatta di speranze, sogni e illusioni. Ci fa toccare con mano una realtà dura, senza filtri, nella quale ci sentiamo soli e senza scampo.
Il supporto psicologico aiuta a lenire questa sensazione di solitudine, a comprendere il proprio dolore, per non esserne sopraffatti.
Aiuta ad attraversare tale dolore, dandogli un senso. Perché il dolore, quando trova un senso, non solo diviene più sopportabile, ma può essere vissuto in modo diverso. Cioè non più subìto con la rassegnazione di chi non può nulla, ma vissuto come un'esperienza emotiva sensata e comprensibile.